Da “Il gusto di costruire comunità” a cura di Centro di Servizio per il Volontariato della provincia dell’Aquila – Cesv Lazio – volontariato.lazio.it- SPES Centro Servizio Volontariato la storia della nostra volontaria Francesca e della nostra attività su Campotosto
“Il mio anno di Servizio Civile ha avuto inizio i primi di luglio del 2017. Sebbene avessi già avuto la possibilità di partecipare attivamente alla vita associativa, inizialmente mi sono sentita un po’ come un pesce fuor d’acqua, intimorita, da un lato, dalle piccole e grandi responsabilità che giorno dopo giorno sentivo ricadere su di me, dall’altro, da una certa voglia di fare che si faceva largo in me quando ancora non mi sentivo pronta (o forse adatta) a ciò che avevo scelto. Man mano che i giorni e i mesi passavano, mi rendevo conto di quanto, anche nelle piccole cose, il mio servizio potesse essere importante e di quanto la mia “buona volontà” fosse fondamentale nello svolgere il mio compito di civilista nel migliore dei modi. Ho iniziato con il partecipare ad alcuni eventi che l’associazione stessa organizzava e poi, a dicembre, ecco la svolta. Abbiamo deciso di rivolgere il nostro intervento agli abitanti di Campotosto, paese dimenticato e in un certo senso abbandonato a sé stesso in seguito ai terremoti che l’avevano colpito nel 2016-2017. Ed è proprio in questa circostanza che mi sono stupita di quanto potesse essere fondamentale non solo l’aiuto in termini pratici (alcuni abitanti, che sento adesso un po’ come se fossero miei nonni, avevano ad esempio difficoltà a raggiungere l’ambulatorio medico di Campotosto dalle frazioni o, ancora di più, a spostarsi a L’Aquila), ma anche in termini di ascolto: tutti, uomini e donne, giovani e meno giovani, sembravano avere l’esigenza di condividere con qualcuno che potesse capirli le loro esperienze e i loro vissuti, dalla paura del sisma e del conseguente isolamento alle difficoltà che quotidianamente incontrano. Nonostante qualche pregiudizio iniziale nei confronti della nostra presenza, ben presto si è instaurata quella fiducia e quel dialogo che hanno reso gli interventi svolti più efficaci e, diciamolo, piacevoli da entrambe le parti.
Di certo questa esperienza di Servizio Civile è trascorsa in fretta e le paure iniziali di non farcela e di non essere adeguata hanno lasciato il posto ad una sensazione di gratitudine e soddisfazione per il lavoro svolto. Credo che un anno di volontariato sia stato fondamentale per me, per una crescita interiore e un ampliamento di quelle potenzialità che possedevo, ma che non conoscevo fino in fondo e non sapevo sfruttare. Un anno passa in fretta, ma ciò che lascia è un bagaglio fondamentale per poter comprendere meglio quelle realtà apparentemente diverse, ma che in verità formano e insegnano.” F.M.